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La San Giobbe attende Nardò per la prima partita casalinga della fase salvezza

Terza partita della fase salvezza del campionato di Serie A2 Old Wild West per la San Giobbe che, mercoledì 15 maggio alle ore 20.30, sfiderà Nardò all’Estra Forum. Si tratta del terzo confronto della stagione tra le due squadre che arrivano alla sfida di domenica forti di una vittoria a testa e in perfetta parità nella differenza canestri (più due per Nardò a Lecce, più due per i Bulls a Chiusi). La partita di mercoledì sarà la prima all’Estra Forum per quanto riguarda la fase salvezza e la prima di una serie di cinque intramezzate da un’unica trasferta (a Roma, con la Luiss, il 26 maggio). Quattro i punti di distanza in classifica tra neretini e toscani che, sul parquet chiusino, si contenderanno oltre che il risultato nei quaranta minuti anche una bella fetta della salvezza. Inutile sottolineare l’importanza della posta in palio per l’una e per l’altra squadra: vincere, per Nardò, significherebbe mettere un buon margine sugli avversari, mentre per i Bulls, che devono recuperare la partita con Luiss Roma, in casa, il prossimo 22 maggio, varrebbe un significativo riavvicinamento. La partita sarà arbitrata dai signori Miniati, Berlangieri e Maschietto; a presentarla il capo allenatore della San Giobbe, Giovanni Bassi.

A Cento si è interrotta la striscia di quattro successi consecutivi. Come possiamo analizzare la partita?

“Sono stati più meriti di Cento che demeriti nostri, ma noi abbiamo giocato una partita sotto ritmo. Ed è la cosa che più mi dispiace. Non sempre siamo stati bravi a pareggiare la loro fisicità e questo ha fatto si che il divario si allargasse nel finale. Credo che la partita sia stata persa negli ultimi due minuti e mezzo del secondo quarto, con il parziale di 11-0. Li avevamo riacchiappati ma ci siamo disuniti e abbiamo subito troppi rimbalzi in attacco. Questo gap è risultato decisivo nel finale”.

Adesso la partita con Nardò, la prima di tre in casa di fila. Può aiutare sia dal punto di vista fisico che mentale un periodo del genere.

“Sicuramente, ma pensiamo solo alla partita di mercoledì. Credo che gli staff impegnati in questo girone salvezza arriveranno al 9 giugno con un esaurimento nervoso. Un conto è preparare un playoff in cui giochi sempre contro la stessa squadra e un conto è preparare partite con avversari diversi ogni tre giorni”.

Come si gestisce una situazione del genere?

“Un giorno alla volta. Cercando di far sì che quel giorni sia il più serio, il più professionale e il più redditizio possibile. Non hai altro modo. Noi, oggi, cerchiamo di fare la miglior giornata di pallacanestro possibile, e così fino alla fine. Poi vedremo dove saremo”.

I soli quarantasette punti segnati a Cento, in relazione alle ultime prestazioni che valore hanno?

“Le cose sono sempre collegate. Dire che durante l’anno abbiamo avuto un brutto attacco non corrisponde alla realtà. I numeri non sempre vanno letti. Una squadra che tiene spesso gli avversari sotto i sessantacinque punti non può segnarne novanta in attacco. Quello lo hanno fatto i San Antonio Spurs nel 2014, e sono irripetibili. Lo sforzo difensivo enorme fatto a Cento, lo abbiamo pagato in attacco ma, ripeto, abbiamo fatto tutto sotto al nostro ritmo abituale. Giocare ad una velocità diversa ha portato forzature, tiri negli ultimi secondi non aperti e ha facilitato il loro compito. Ma tutto questo tenendo a sessantadue una squadra come Cento”.

Con Nardò cosa possiamo aspettarci?

“Nardò è una squadra forte. Molto forte e molto profonda. Due americani che producono tantissimo, italiani di grande qualità e fisicità e un allenatore di straordinaria bravura ed esperienza. Penso sarà una partita molto fisica, nervosa, in cui, secondo me, chi sarà bravo a fare le proprie cose, nonostante tutto, probabilmente potrà avere la meglio”.

In una partita così importante servirà anche far valere il fattore campo.

“Sì è vero, anche se dopo questa ce ne saranno altre sette. Tanti punti in palio. Ovviamente, con Nardò, sarà una partita importantissima ma anche molto bella da giocare. Sono praticamente tre mesi che giochiamo solo partite del genere e quindi siamo abbastanza abituati”.

Non ci sono mai state partite banali e questa è anche una gratificazione al vostro lavoro.

“Questo si, ma è anche il mio modo di interpretare le cose. Non dare importanza a quello che fai, quando hai la fortuna di fare il mestiere che faccio io e che fanno i ragazzi, mi lascia un po’ freddino. Dobbiamo rispettare la fortuna che abbiamo, dando importanza ad ogni giorno che passiamo sul campo o in ufficio, per quanto mi riguarda. Partita importante come sempre”.

Situazione fisica della squadra?

“Stiamo lavorando. Speriamo che non ci siano intoppi. Qualora ci fossero ci uniremo ancora di più. Ci sono squadre che stanno giocando i playoff senza un americano infortunatosi all’ultima giornata. I problemi fisici adesso sono determinanti e speriamo di non averne. Se ci saranno fronteggeremo le difficoltà”.

Un appello ai tifosi che stanno dando il loro contributo.

“Sono sicuro che la gente ci starà vicino e ci sosterrà. Noi cercheremo di dare entusiasmo ed energia a loro come loro ne danno a noi”.