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San Giobbe verso la seconda fase. Il punto con il fisico Aoli

Tre settimane di sosta forzata, la salvezza con un turno di anticipo, il rientro in campo e la vittoria contro Cividale, la fase promozione che potrebbe portare alla qualificazione playoff. Un mese senza dubbio particolare per la San Giobbe che in quattro settimane ha giocato solo due volte, ma che ha lo stesso conquistato l’obiettivo fissato a inizio stagione. Adesso sei partite che potrebbero rendere un’annata complicata, ma comunque soddisfacente addirittura eccezionale. A parlare Federico Aoli, fisioterapista dei lacustri, che ha fotografato la situazione legata all’infermeria, tema annoso per i biancorossi da agosto a questa parte e poi si è proiettato verso il finale di stagione. 

“In questo periodo, insieme al preparatore fisico Eros Biagioli, abbiamo avuto modo di riorganizzare il lavoro e pianificare la condizione del gruppo. Un aspetto importante anche a livello mentale, perché, non avendo partite in calendario, era l’unico modo per far stare i ragazzi pronti e non lasciare spazio a cali di concentrazione. In più, in frangenti come questi, il rischio di ulteriori problematiche fisiche è alto; era quindi fondamentale una gestione quanto più attenta possibile”. 

Settimane che sono servite per agevolare il rientro della guardia Matteo Martini, fermo dalla fine di gennaio e adesso vicino alla ripresa dell’attività. “Matteo purtroppo ha avuto un problema importante di edema osseo alla caviglia – prosegue Aoli. Questo ha comportato tempi di recupero di almeno sessanta giorni. Noi abbiamo approfittato delle settimane di pausa per spingere un po’ di più e questo ha senza dubbio giovato al ragazzo che sta piano piano aumentando i carichi”. 

Adesso il girone bianco che mette in palio gli ultimi quattro posti per i playoff. “Ci aspettano sei settimane nelle quali saremo chiamati a dare il massimo per ottenere qualcosa in più della salvezza che già abbiamo guadagnato – dichiara il fisioterapista biancorosso. Sarebbe una gratificazione per noi, ma anche per la società. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti e le problematiche che abbiamo avuto; sarebbe straordinario a livello personale, per il gruppo e la società tutta che dal primo giorno ci è stata vicina”.

“Lo scorso anno non ero alla San Giobbe e quindi posso solo fare i complimenti per il lavoro fatto e per i traguardi che squadra e società hanno raggiunto in passato. Questa stagione purtroppo è stata caratterizzata da infortuni che ci hanno accompagnato durante tutto l’arco del campionato. Abbiamo cercato di trattare, di tamponare e di prevenire nel miglior modo possibile; non è stata una stagione facile ma ci siamo tolti anche delle belle soddisfazioni come nel caso delle vittorie con la Fortitudo e con Pistoia. Adesso vogliamo lavorare per conquistarci un posto nei playoff in questa nuova fase del torneo. Questo è il nostro obiettivo e per centrarlo il segreto è lavorare con la massima sintonia tra tutti i componenti della squadra. Abbiamo una società molto solida alle spalle che ci ha sempre sostenuto, ci è sempre stata vicina sia nei momenti belli, sia in quelli difficili. A partire dal direttore sportivo Iozzelli, passando ovviamente per il presidente Trettel e arrivando fino alla Reyer Venezia. Ci arrivano feedback costanti e questo non può che essere uno stimolo per fare ancora meglio”. 

La fase promozione partirà già da domenica 2 aprile contro Agrigento all’Estra Forum. La San Giobbe inizierà il girone bianco con due punti e in ultima posizione tra le sei qualificate. Servirà quindi un cammino importante. “Noi sappiamo che dovremo recuperare qualche posizione ma abbiamo questa missione e siamo consapevoli che dovremo dare il massimo per portarla a termine. Grossa pressione però addosso non ne abbiamo. Non dobbiamo guardarci indietro. Durante il campionato abbiamo incontrato difficoltà a giocare con le squadre che lottavano per la salvezza, mentre contro squadre più forti e blasonate siamo scesi in campo più liberi a livello mentale, fornendo le nostre migliori prestazioni – conclude Aoli. Dobbiamo guardare avanti e non indietro, la nostra strada è quella. Poi, come sempre in questi casi, sarà il campo a dare il verdetto”.